Intervento sr Alfonsa Fileti
Ringrazio voi tutti qui convenuti, il relatore dott. Maurilio Assenza, che ha accettato con generosa disponibilità l’invito a riflettere con noi, la dott.ssa Matalone e la dott.ssa Borzì, moderatrici del nostro convegno, coloro che porteranno dopo di me la loro testimonianza e il nostro carissimo D. Carmelo che da quando è qui nella nostra parrocchia ha guardato con attenzione la nostra comunità accettando l’incarico datogli dal vescovo di guidarci. Fraternamente.
soprattutto vogliamo ringraziare il nostro vescovo, mons. Antonino Raspanti, che dall’inizio del suo ministero episcopale con cura paterna ha guardato alla nostra realtà, ci segue, ci consiglia, ci assiste ed è sempre presente, camminando con noi: a lei, Ecc.za, il nostro particolare grazie.
1. Dalle salesiane Oblate alla scelta di condividere anche la vita con chi, bisognoso, veniva a chiedere aiuto.
“L’ombra del passato può oscurare o illuminare il presente, senza passato non può esserci presente!” (B. Rancourt)
50 anni di vita spesa nel servizio,anche se solo da 25 attraverso la comunità MDT; l’ inizio mi vede giovanissima tra l’istituto delle salesiane oblate impegnata nel vivere: Caritas Christi Urget Nos! La carità ci spinge, motto coniato dal fondatore Mons. Cognata vescovo salesiano inviato nella diocesi di Bova (R.C.) lo zelo che lo spingeva a ricercare chiunque vivesse ai margini, lo portò a percorrere tutta la zona aspromontana a dosso di mulo, trovando spesso situazioni da terzo mondo: bambini legati agli alberi insieme alle capre per evitare di finire nei dirupi, donne stuprate e violentate frequentemente, degrado e povertà e lui, da buon Pastore, volle inviare delle persone che riportassero, con uno stile semplice e con stile di famiglia, una nuova faccia del Vangelo.
Durante il percorso della mia vita tra le salesiane oblate, mi nutrii di questo carisma: essere madre dei più bisognosi, trovare una risposta concreta per chiunque il Signore invia alla mia porta, non rimandare nessuno indietro senza aver procurato il necessario, se sei nella possibilità di farlo.
Nel 1992 un momento epocale che ci spinge a rispondere con nuovo slancio a quello che il Signore chiede attraverso i segni dei tempi.
APRITE LE PORTE A CRISTO! Fu il grido di GIOVANNI PAOLO II al mondo intero! Molte
furono le percezioni, molte le risposte; alcune strane, altre radicali, altre ancora rimettendosi in cammino cercando nuove risposte.
Dopo un anno di discernimento vissuto nel nascondimento e nella preghiera, con il sostegno di un gesuita direttore spirituale , mi ritrovai a condividere la mia esperienza di vita con un’altra consorella che voleva vivere la sua consacrazione nella coerenza iniziale.
Il percorso che ci caratterizzò è ancora oggi sotto gli occhi di tutti.
Raccontare le vicissitudini, le amarezze, la solitudine, l’emarginazione, il dubbio, la stanchezza, le frustrazioni, il sospetto, le diffamazioni, le criticità interne ed esterne, del “”cu su chisti?””” ancora viene il nodo in gola…..
ma il Signore che è Padre misericordioso è sempre pronto a dare il suo sostegno.
2. La nostra associazione, inizialmente, s’è ispirata e si è appoggiata alla Tenda di Cristo, associazione fondata nell’85 da fr. Zambotti, camilliano, oggi sacerdote.
Il suo sostegno concreto, a cui saremo sempre grate lo è stato fino a qualche anno fa;
E’ stato il sostegno di un fratello maggiore che ha mostrato con chiarezza la volontà di Dio nei nostri confronti: ” Non vi preoccupate di quello che mangerete o vestirete, il Padre vostro che è nei cieli ne provvederà.” Vang.
E “ La Tenda di Cristo”, fu la risposta provvidente in quanto essa ha una struttura laica che si impegna su progetti filantropici sia in Italia che in altre parti del mondo, sostenne concretamente ed economicamente la nostra piccola realtà nascente senza la quale non avremmo potuto continuare.
L’ associazione “Madonna della tenda” nasce con noi nel ‘93 ed il desiderio è quello di continuare a vivere la nostra consacrazione a servizio dei poveri, dei più bisognosi;
nel 2003 avviene il riconoscimento giuridico e successivamente nel 2007 viene riconosciuta dall’ordinario del luogo come “Pia Associazione di fedeli “ ed un gruppo di laici (gruppo della Promessa), che ne fanno parte sono e devono essere una forza carismatica spinta dal voler essere famiglia per chi ha trovato nella vita solo tristezza ed abbandono.
3. LA TENDA COME LUOGO DI ACCOGLIENZA E DI INCONTRO
• Da che cosa trae origine la parola tenda, la dinamicità della tenda non staticità.
La Sacra Scrittura è ricca di riferimenti : dall’Esodo al Vangelo, di un Dio che si prende cura del suo popolo, dimorando sotto la tenda per guidarlo, educarlo e condurlo alla terra promessa, lo stesso Gesù, nasce e cresce ai margini: una grotta, attorniato dalle tende dei pastori, primi annunciatori del Dono; la sua vita è costellata dal ricercare gli ultimi, i diseredati, gli emarginati, ed accetta di essere anche Lui qualificato mangione e beone, in quanto sta con prostitute e pubblici peccatori.
Dando inizio alla sua vita pubblica partendo dalla costituzione di una nuova famiglia; nozze Cana e completando la sua vita consegnando la Sua Madre al discepolo …”ecco tua Madre” , ma ancor di più mettendoci sotto l’ala materna di sua Madre: ecco tuo figlio.
Soltanto se ci sentiamo protetti ed accuditi dalla mamma,non sentiamo i timori della quotidianità. soltanto se c’è casa, una tavola, la famiglia si ritrova e si sente serena ad affrontare e curare le ferite che la vita procura; questo è stato il motore iniziale che ci ha spinte a procurare e preparare una casa, per poter accogliere tutti quei figli che il Signore ci avrebbe degnato di avere e non per colmare la sete di maternità frustrata, come sentenziò un giudice . “ La Sicilia 27. 03.95”
4. ALLARGARE LO SPAZIO
DELLA NOSTRA TENDA E DEL NOSTRO CUORE!
La nostra comunità è nata dall’attento ascolto di chi disperato viveva ai margini, inizialmente ragazze madri,donne vittime di violenza e bambini abbandonati. Oggi ascoltando il grido disperato delle nuove povertà!
Allargare lo spazio della tenda, nel senso materiale, è molto più semplice che rompere gli schemi mentali, le radicate abitudini, lasciare che altri occupano i tuoi spazi.
In una società che ti porta alla ricerca spasmodica di primeggiare,di accaparrare i primi posti, di non ti curar di loro, ma guarda e passa, la comunità MDT vuole essere la pietra di scandalo, la piccola Davide che vuole combattere la frenesia della società, di chi crede ancora nei sogni e non teme la tracotanza di Golia; presentandosi in semplicità, caratteristica di chi si affida nella forza che viene da Dio.
E’ così che ci presentiamo dopo 25 anni con la grande famiglia che è rappresentata dalle tante ragazze e bambini ormai donne che vivono la loro maternità, i tanti volontari che ci hanno sostenuto ed i tanti che si accostano per sostenerci; la chiesa locale che è passata dal guardarci con sospetto all’essere parte integrante dei progetti che stiamo portando avanti.
Inoltre, come dice il Vangelo: l’albero si riconoscerà dai frutti …
• Frutti che in questi anni ci hanno viste impegnate nel sociale e nel volontariato attraverso il CSVE;
• da tre anni, facendoci collaborare da personale qualificato, stiamo lavorando con un CENTRO DIURNO per minori a rischio;
• Stiamo rispondendo a tante famiglie che vivono il grande dramma del DOPO DI NOI pensando ai propri figli speciali e costruendo per loro e con loro il futuro da protagonisti.
• Ed infine, ma non ultimo un C.A.V. centro ascolto per il contrasto alla violenza realizzato con il contributo dell’8×1000 fortemente voluto dal nostro Vescovo e a completamento del servizio una CASA RIFUGIO AD INDIRIZZO SEGRETO. Forse adesso il tempo è maturo anche per la presenza di giovani , donne e uomini, che ci hanno conosciuto nei dieci anni vissuti in brasile, noi saltuariamente, ma fr. Gianni con continuità, desiderando approfondire il carisma per mettersi al servizio lì dove li chiama il Signore .
5. Ricordare, fare memoria, è segno di umiltà e di gratitudine verso il Signore che ha scritto dritto sulle nostre righe storte, che ha dato trasparenza e dignità su 25 anni di storia che nonostante tante ombre è qui a testimoniare quanto il Signore ha fatto per i suoi figli più bisognosi e noi siamo stati solo degli strumenti e vogliamo usare le parole di Papa Francesco nell’UDIENZA DEL MERCOLEDI’ IL 2 .04
parlando alla famiglia: GRAZIE, SCUSA, PERMETTI;
GRAZIE alle centinaia di ragazze e bambini che hanno avuto fiducia e si sono lasciate accudire come figli ed oggi sono nuove famiglie inserite nella società;
SCUSATE se come madri, alle volte non siamo state all’altezza di questo nome!
Permettendomi di intervenire….
Cercate di mantenere sempre fortile radici che avete costruito dal momento che avete accettato di far parte di questa grande famiglia.
Dio vi benedica.
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